La satira goliardica di Mario Leone

Classe 1930, Mario Leone, laureato in giurisprudenza e ex dirigente dell’azienda ospedaliera di Spoleto, ha sviluppato negli anni la sua grande passione per l’arte, il teatro e la musica in particolare, grazie ai quali ha saputo avvicinare decine e decine di giovani al palcoscenico. Sin da ragazzo cantava e suonava la chitarra; per arrotondare il mensile e per mantenersi gli studi universitari, amava trascorrere le estati lungo la riviera romagnola dove sfoggiava una sempre crescente predisposizione per l’animazione. Nel 1953, appena ventitreenne vinse, insieme all’amico Guido Pavone, il Premio “Microfono d’Argento” con la parodia “Un giorno alla RAI” nell’ambito dello spettacolo Nazionale “Il microfono è vostro” presentato da Nunzio Filogamo. Storiche le sue partecipazioni alle tante edizioni spoletine della Rivista degli Studenti della quale fu parte attiva dal 1949 al 1985, della Filodrammatica “Gino Fantoni” e delle rappresentazioni proposte dalle compagnie teatrali “La Maschera” e “Il Sipario”. Con quest’ultima, fondata nel 1992 da Graziano Petrini, ha memorabilmente interpretato “Mastro Titta” nella messa in scena dalla commedia Rugantino di Garinei e Giovannini musicata da Armando Trovajoli. Mario, per l’occasione, ha curato la regia e recitato la parte di Mastro Titta, il boia dal cuore tenero, nella versione originale interpretata da Aldo Fabrizi. Con Rugantino, Il Sipario ha ottenuto, alla prima edizione del “Palcoscenico d’Oro” (festival regionale organizzato dalla F.I.T.A. Umbria), 7 nomination e 3 premi (tra cui migliore regia e migliore spettacolo) e, a livello nazionale, in occasione del Premio FITALIA ’94, 4 nomination e 2 premi, nello specifico migliore spettacolo e migliore attore caratterista attribuito, appunto, a Mario Leone. La motivazione relativa ai suddetti riconoscimenti recitava… “Per lo spessore umano” con cui ha saputo variegare il complesso personaggio di Mastro Titta facendone una interpretazione assolutamente personale, che lo affianca all’indimenticabile, ma non ingombrante presenza del ricordo di Aldo Fabrizi”. Nel novembre 1995 il Sipario mise in scena una commedia ancora più ambiziosa, “Aggiungi un posto a tavola”, altra famosa opera musicale firmata dal trio Garinei, Giovannini e Trovajoli nella quale Mario interpretò il personaggio del sindaco Crispino, sempre in conflitto con Don Silvestro e talmente attaccato ai soldi da non voler cedere il proprio legname per la costruzione dell’arca in vista dell’annunciato Diluvio Universale. Anche in questa occasione Mario, insieme a Graziano Petrini, vinse il Premio Nazionale FITALIA per la migliore regia. Tra le sue performances più acclamate vanno sicuramente citate le interpretazioni del personaggio “Sor Clemente”, nato dalla fantasia ironica del grandissimo concittadino Alberto Talegalli, attore, umorista, poeta, nonché sceneggiatore e conduttore radiofonico scomparso nel 1961 nell’apice della sua brillante carriera. Così ha scritto di lui Enrico Vaime: “Alberto Talegalli non è stato un “comico dialettale” come superficialmente qualche distratto può aver sostenuto. Non è stato una maschera, ma un umorista vero e cioè un uomo intelligente e sensibile che, in più degli altri sensibili e intelligenti, ha avuto il dono dell’ironia”. Mario, che era amico di Alberto Talegalli e ne stimava molto le capacità artistiche, nel volergli rendere omaggio, è diventato negli anni un mirabile interprete delle sue opere ed ha contribuito a mantenere vivo il ricordo dell’artista anche nelle generazioni a seguire. Pur essendo nato e vissuto a Spoleto, le sue origini erano campane in quanto entrambi i suoi genitori erano di Napoli. La sua “napoletanità” si manifestava anche nella passione che metteva nel realizzare dei bellissimi presepi. Suo padre, Giuseppe Leone, amava molto la musica, era un bravissimo pianista ed aveva composto decine di canzoni in dialetto napoletano, tra le quali alcune anche per il famoso autore e editore E.A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta), di cui era amico fraterno. La passione per la poesia e la musica napoletana ha sempre accompagnato l’intero percorso artistico di Mario Leone e, nel tentativo di condividerla con gli Spoletini, presentò, nel 2007, una piccola rassegna, una “spigolatura”, appunto, della musica partenopea portando in scena uno spettacolo dal titolo “Spigolature Napoletane – Napule ca nun se ne va”. “La particolarità di tale tentativo, e lo voglio sottolineare”, disse Mario nel presentare lo spettacolo, “consiste nell’aver voluto provare a ricondurre la canzone napoletana alle sue manifestazioni più genuine, più autenticamente popolari, in altre parole più vicine all’anima ed ai sentimenti dei compositori, poeti e musicisti, tentando perciò di sfrondarla, nei limiti del possibile, dai tipici lirismi, virtuosismi e orpelli canori, spesso fuori luogo, inventati dai “personaggi” che via via l’hanno interpretata, alla ricerca di una personale e particolare qualificazione professionale”. Mario Leone è stato anche autore di tante canzoni che hanno accompagnato le commedie di Gianfrancesco Marignoli con il quale ha costituito per anni un binomio esilarante (ricordiamo fra le altre Un terno a Monterone). Nei video in oggetto incarna alcuni dei personaggi frutto della fantasia di Alberto Talegalli e va ricordato, a tal proposito, che proprio a Mario Leone, nel 2009 a Eggi, è stato tributato il prestigioso “Premio Talegalli” in virtù di questa sua particolarissima predisposizione nell’interpretazione delle poesie dell’umorista e poeta spoletino.

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